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Miglioramento genetico tradizionale basato su incrocio e selezione


Miglioramento genetico per mutagenesi



 
Miglioramento genetico tradizionale basato su incrocio e selezione

Il miglioramento genetico di tipo tradizionale basato su incrocio e selezione della progenie ha preso avvio nell’azienda Moraglia ormai circa sessant’anni fa, ma, ovviamente rivisto, modificato e ampliato in seguito all’evoluzione delle conoscenze scientifiche riguardo il miglioramento genetico delle specie vegetali, rimane tuttora l’attività prevalente di ricerca dell’azienda.

Individuazione dei caratteri suscettibili di miglioramento

Lo scopo di un qualsiasi programma di miglioramento genetico è quello di ottenere varietà migliori di quelle precedentemente usate e pertanto dipende dall’individuazione dei caratteri suscettibili di miglioramento. Come si può vedere dall’elenco che segue (tab. n.1) , esiste in effetti una molteplicità di caratteristiche su cui poter lavorare, ma è proprio nella scelta di quelle ritenute di maggior interesse che si basa il successo del programma di miglioramento genetico.

  Tabella 1: Caratteri suscettibili di miglioramento genetico

  Relativi alla pianta produttività velocità di crescita uniformità di produzione rigidità stelo
    altezza pulizia resistenza malattie vascolari periodo di coltivazione
  Relativi alle foglie consistenza dimensione colore  
  Relativi ai sepali numero forma consistenza colore
  Relativi ai petali forma dimensione tipo di margine numero
    consistenza resistenza alle basse temperature    
  Relativi al fiore forma dimensione durata in acqua colore
    creazione di nuovi colori modalità di apertura variabilità stagionale del colore  
  Relativi alla commercializzazione resistenza ai trasporti resistenza alle manipolazioni resistenza alla frigo-conservazione  
 

La scelta di una caratteristica piuttosto che un’altra è un fatto estremamente delicato e soggettivo, che non può prescindere da un lato dalla conoscenza della fisiologia vegetale e delle tecniche di coltivazione, ma anche dalla conoscenza approfondita delle esigenze e delle aspettative del mercato. L’intuito e la sensibilità dell’ibridatore si devono oggi accompagnare ad approfondite conoscenze scientifiche, economiche e commerciali.
L’azienda agricola Moraglia crea e quindi commercializzazione le proprie varietà, e può quindi trarre dal contatto diretto e continuo con i coltivatori utili indicazioni sui caratteri colturali da migliorare e dal contatto con i mercati nazionali ed internazionali informazioni circa le mode, le preferenze e i gusti del consumatore finale.

  Tecnica di ibridazione

La tecnica di ibridazione utilizzata in azienda può essere suddivisa in quattro fasi distinte:

a) scelta delle linee parentali
è forse il momento più delicato del miglioramento genetico tradizionale. Le linee parentali sono infatti accuratamente scelte e calibrate in funzione degli obiettivi individuati dal programma di miglioramento genetico intrapreso. A tal scopo si utilizzano quelle varietà che portano i caratteri oggetto di ricerca o quelle che pur essendone prive possono andare a migliorare le caratteristiche qualitative di una varietà già esistente. Particolare attenzione deve essere riposta infine nello scegliere le linee parentali in funzione delle caratteristiche genetiche dei caratteri scelti: dei caratteri elencati infatti, alcuni sono dominanti, altri recessivi, alcuni oligogenici (determinati da un ristretto numero di geni), altri poligenici (determinati da un cospicuo numero di geni).
La lunga esperienza nel campo dell’ibridazione ci ha permesso di creare una ricchissima collezione di linee parentali maschili e femminili opportunamente selezionate per determinate caratteristiche; collezione che viene continuamente arricchita ed aggiornata in funzione della richiesta sempre pressante da parte del mercato di caratteristiche nuove.

b) allevamento delle linee parentali
Le linee parentali vengono allevate con tecniche colturali tradizionali da maggio a dicembre su bancale sollevato sterilizzato, in una miscela di torba e perlite. L’ambiente di allevamento è ben soleggiato e ventilato.


 

c) ibridazione
l’ibridazione si realizza attraverso tre fasi successive:
- raccolta del polline: viene effettuata sulle varietà produttrici di polline selezionate come linee maschili. Le antere contenenti il polline vengono raccolte nello stadio in cui sono deiscenti e preferibilmente nelle ore calde della giornata, all’interno di una capsula Petri. Il polline può essere conservato fino a 3 giorni in frigorifero.
- preparazione delle linee portaseme: si asportano molto delicatamente i boccioli laterali presenti sullo stelo, il calice, la corolla e l’androceo lasciando esclusivamente il pistillo che deve presentare gli stimmi ben maturi.
- l’impollinazione si effettua preferibilmente nelle ore più calde intorno a mezzogiorno in giornate soleggiate e con lieve ventilazione. Consiste nell’incurvare lo stelo della pianta fino a quando lo stimma viene a contatto con il polline contenuto nella capsula Petri e riesce a trattenerlo.

  d) raccolta del seme
Le capsule fecondate maturano in 30-60 giorni a seconda delle condizioni climatiche e della pianta utilizzata. I semi sono raccolti quando si presentano completamente neri e sono conservati fino al momento della semina al buio in ambiente asciutto.

Selezione della progenie

I semi raccolti vengono seminati in semenzaio su apposito terriccio per la semina, in ambiente caratterizzato da temperatura e umidità costanti. Durante la fase della germinazione si pone particolare attenzione nel controllo dell’umidità e della temperatura per evitare la morte della giovane plantula per eccessi termici, deficit idrico o per l’insorgere di malattie al colletto.
Il trapianto a dimora viene effettuato dopo circa 30-40 giorni in funzione delle condizioni climatiche e, in ogni caso, quando la piantina ha sviluppato un apparato radicale e fogliare sufficientemente espanso da assicurare il superamento dello stress da trapianto. L’allevamento procede poi in modo analogo a quello delle piante da talea.
L’attività di selezione comincia presto, verificando innanzi tutto le caratteristiche vegetative e di sviluppo della pianta poiché è da esse che deriva il successo della coltivazione; la selezione prosegue poi in riferimento alle caratteristiche del fiore.
Dopo almeno tre anni di selezione in azienda le nuove varietà più interessanti vengono testate per la resistenza al Fusarium e quindi inviate presso alcuni coltivatori sia in Italia che all’estero per verificare la stabilità varietale anche al variare delle condizioni pedoclimatiche.


Miglioramento genetico per mutagenesi

  Selezione clonale

La selezione clonale ha lo scopo di individuare all’interno di una varietà, le piante che esprimono in modo migliore le caratteristiche della varietà stessa, eliminando quegli individui che presentano caratteristiche sfavorevoli insorte casualmente per effetto della mutagenesi spontanea.

Selezione degli “sport”

Gli “sport” sono individui appartenenti ad una varietà che presentano delle mutazioni geniche puntiformi. Queste mutazioni provocano spesso dei cambiamenti nel colore del fiore ma possono coinvolgere anche altri caratteri per cui vengono selezionate e, se favorevoli, mantenute.

  Mutagenesi indotta

Viene effettuata su piantine di varietà commerciali affermate, allevate in vitro utilizzando degli agenti chimici mutageni che provocano l’insorgere di mutazioni genetiche. Queste mutazioni provocano dei cambiamenti nel colore, nel portamento, nella forma dei petali, ecc. e se risultano favorevoli, vengono selezionate e mantenute.
La variabilità somatoclonale viene anch’essa utilizzata per selezionare cloni con diversa velocità di accrescimento.